mercoledì 7 novembre 2012

La guida galattica dell'Impero.


La guida galattica dell’impero.

Primo tempo.

 Che cosa vuoi che siano i viaggi interspaziali, cinquemila parsec neanche li senti, quello che mi turba è una volta atterrati su Trantor, quaranta miliardi di abitanti divisi in ottocento settori, mi schiacceranno? Devo iniziare dalle cose basilari, ad esempio le informazioni in mio possesso, ho visto più di duecento documentari su Trantor in olovisione, con me ho la videoguida della “Lonely” sulla capitale della galassia, a capo di venticinque milioni di mondi, totalmente ricoperta di cupole che simulano il giorno, la notte, e le stagioni. No, certamente peggio, devo smettere di pensarci, tra meno di un’ora saremo atterrati.
In aerotaxi appena usciti dai tunnel dello spazioporto, la città si staglia davanti a me, la maggior parte di essa si sviluppa sottoterra, mentre in superficie, in alto, le enormi cupole sovrastano il cielo di Trantor, proiettando delle nuvole al tramonto. Si è già fatto sera, arriverò prima di cena all’albergo “Ai confini della cupola” sulla guida c’è scritto che si mangiano ottimi piatti, con ingredienti prodotti su “Micogeno”, il settore dove sono prodotti i lieviti più sopraffini.
E proprio vero, dopo mangiato è un’altra storia, mi sento in forze, anche se le portate mi hanno un po’ deluso, forse avevo troppe aspettative, ma non ha importanza , esco a fumarmi un sigaro all’entrata dell’albergo.

- Hey! Questo tabacco non è dei settori imperiali? –

- No, viene dai mondi periferici, è tabacco di Anacreon. –

- Si sente. Lei è di Anacreon? –

- Lei è un poliziotto o cosa? –

- Oh per carità. Mi chiamo Silvester Obis, ma mi chiami solo Silv, lavoro qui vicino agli studi mediaimperiali. Non se ne vede molta di quella qualità di tabacco su Trantor, almeno da quando le coltivazioni sono in mano ai ribelli su Anacreon. –

- Credo che solo il sistema solare di Trantor sia escluso dal commercio. Io sono Antonis Frankler e domani avrò un provino agli studi mediaimperiali. –

- Ma dai! Sei qui per i provini dello spettacolo “Atom Cabaret” che andrà in galattivisione alla fine del mese? –

- Esattamente, sono qui per presentare il mio monologo sulla psicosatira. –

- Incredibile! Lei è il Frankler famoso in tutto il settore spaziale delle Pleiadi, ho visto qualche spezzone del suo monologo, certo da quando Seldon non è più primo ministro può tranquillamente darci dentro. Sono sicuro che beneficerà del benestare di Agis XIV l’imperatore, per il suo provino. –

 Sì, in effetti, ci speravo, sono anni di decadenza, Hari Seldon con la sua psicostoria sembra averci azzeccato con le previsioni, ed io con la psicosatira forse potrei sollevare le sorti dell’opinione pubblica, di sicuro servirà ai generali per la loro propaganda imperiale. Adesso ho bisogno di dormire domani sarà una lunga giornata.

Primo e ultimo interludio.

- Computer? –

- Sono qui signore. –

- Dove si va adesso? –

- Trantor, signore, sulla lista è apparso il nome di Frankler Antonis. –

- Bene, non perdiamo tempo, metti un po’ di Rock spaziale durante il viaggio e svegliami quando saremo atterrati. –

- Si signore. –

Fine primo tempo, inizio secondo tempo ed epilogo.


E` proprio una bella giornata, almeno da quello che proiettano le cupole, si direbbe una giornata soleggiata, ho intenzione di visitare i giardini imperiali, l’unica parte di Trantor che è rimasta scoperta, sulla guida c’è scritto che ne vale la pena, e poi con il mio pass ho diritto a entrare gratis. Prenderò un aerotaxi è sconsigliato camminare da soli per le strade, la criminalità è aumentata ed io non sono più un bravo torcitore come quando ero giovane.
I giardini imperiali sono davvero immensi, se non fosse per il leggero vento, non mi accorgerei nemmeno di essere all’esterno, è comunque una bella giornata, nel cielo ci sono alcune nuvole, quelle vere, e il colore della volta celeste e di un azzurro splendente, anche se quell’astronave nera spezza sgradevolmente il paesaggio. Un momento, si direbbe che sta per atterrare proprio qui.

L’astronave atterrò a poche decine di metri da me, si aprì un portellone, dove ne uscì una figura di alta statura con un vestito dorato dal colletto assurdo, teneva un taccuino nero in mano, si collocò davanti a me e mi fissò diritto negli occhi.

- Lei è il signor Frankler, Antonis Frankler? –

- Dipende da chi mi cerca. –

- Mi risparmi inutili e sciocche spiegazioni, lei non ha che una vita breve in confronto alla mia, ma nonostante ciò non ho tempo da perdere, è lei Antonis Frankler? –

- Mi sembra che stia iniziando col piede sbagliato con me, se vuole davvero questo tipo di informazioni non le pare? –

- Per la Galassia, lei non fa altro che facilitarmi il compito che devo assolvere, ma non prima di essere sicuro di avere di fronte a me Antonis Frankler. –

­- Di che si tratta? Magari sono io la persona che cerca. –

- Mi chiamo Wowbagger l’Eterno Prolungato, ed ho un messaggio per Antonis Frankler in persona, se questo la farà sentire più importante. –

- Così va meglio, decisamente meglio, ebbene si sono io il signor Antonis Frankler,  che messaggio importante avete da consegnarmi signor Wowbagger? –

- Sei una testa di cazzo, un coglione galattico. –

Wowbagger salì a bordo scomparendo dietro il portellone, l’astronave partì con un sibilo decollando leggera, librandosi nel cielo per scomparire due secondi dopo.

FIN.


Questo inutile racconto è liberamente tratto e ispirato dalle saghe spaziali di Isaac Asimov e dalla trilogia in cinque libri di Douglas Adams "Guida galattica per autostoppisti", inoltre il mio è un umile omaggio a questi due grandi scrittori, spero sia sufficiente per non denunciarmi.

3 commenti:

  1. Se non passa qualche fanatico integralista fan di uno dei due, allora per questa volta te la scampi! :)
    Wowbagger è il mio nuovo supereroe preferito.

    RispondiElimina
  2. In effetti è quello che temo, pensa se avessi messo nella mischia pure Philip K. Dick, sarei già spacciato.

    RispondiElimina
  3. Non leggo molta fantascienza, purtroppo, ma quest'alieno lo conosco per una citazione. Rido delle sue trovate, ma non vorrei incontrarlo.

    RispondiElimina

Di qualcosa sii spontaneo