La guida galattica dell’impero.
Primo tempo.
Che cosa vuoi che siano i viaggi
interspaziali, cinquemila parsec neanche li senti, quello che mi turba è una
volta atterrati su Trantor, quaranta miliardi di abitanti divisi in ottocento
settori, mi schiacceranno? Devo iniziare dalle cose basilari, ad esempio le
informazioni in mio possesso, ho visto più di duecento documentari su Trantor
in olovisione, con me ho la videoguida della “Lonely” sulla capitale della
galassia, a capo di venticinque milioni di mondi, totalmente ricoperta di
cupole che simulano il giorno, la notte, e le stagioni. No, certamente peggio,
devo smettere di pensarci, tra meno di un’ora saremo atterrati.
In aerotaxi appena usciti dai tunnel dello spazioporto, la città si staglia
davanti a me, la maggior parte di essa si sviluppa sottoterra, mentre in
superficie, in alto, le enormi cupole sovrastano il cielo di Trantor, proiettando
delle nuvole al tramonto. Si è già fatto sera, arriverò prima di cena
all’albergo “Ai confini della cupola” sulla guida c’è scritto che si mangiano
ottimi piatti, con ingredienti prodotti su “Micogeno”, il settore dove sono prodotti
i lieviti più sopraffini.
E proprio vero, dopo mangiato è un’altra storia, mi sento in forze, anche
se le portate mi hanno un po’ deluso, forse avevo troppe aspettative, ma non ha
importanza , esco a fumarmi un sigaro all’entrata dell’albergo.
- Hey! Questo tabacco non è dei settori imperiali? –
- No, viene dai mondi periferici, è tabacco di Anacreon. –
- Si sente. Lei è di Anacreon? –
- Lei è un poliziotto o cosa? –
- Oh per carità. Mi chiamo Silvester Obis, ma mi chiami solo Silv, lavoro
qui vicino agli studi mediaimperiali. Non se ne vede molta di quella qualità di
tabacco su Trantor, almeno da quando le coltivazioni sono in mano ai ribelli su
Anacreon. –
- Credo che solo il sistema solare di Trantor sia escluso dal commercio. Io
sono Antonis Frankler e domani avrò un provino agli studi mediaimperiali. –
- Ma dai! Sei qui per i provini dello spettacolo “Atom Cabaret” che andrà
in galattivisione alla fine del mese? –
- Esattamente, sono qui per presentare il mio monologo sulla psicosatira. –
- Incredibile! Lei è il Frankler famoso in tutto il settore spaziale delle
Pleiadi, ho visto qualche spezzone del suo monologo, certo da quando Seldon non
è più primo ministro può tranquillamente darci dentro. Sono sicuro che
beneficerà del benestare di Agis XIV l’imperatore, per il suo provino. –
Sì, in effetti, ci speravo, sono anni di decadenza, Hari Seldon con la sua
psicostoria sembra averci azzeccato con le previsioni, ed io con la psicosatira
forse potrei sollevare le sorti dell’opinione pubblica, di sicuro servirà ai
generali per la loro propaganda imperiale. Adesso ho bisogno di dormire domani
sarà una lunga giornata.
Primo e ultimo interludio.
- Computer? –
- Sono qui signore. –
- Dove si va adesso? –
- Trantor, signore, sulla lista è apparso il nome di Frankler Antonis. –
- Bene, non perdiamo tempo, metti un po’ di Rock spaziale durante il
viaggio e svegliami quando saremo atterrati. –
- Si signore. –
Fine primo tempo, inizio secondo tempo ed epilogo.
E` proprio una
bella giornata, almeno da quello che proiettano le cupole, si direbbe una
giornata soleggiata, ho intenzione di visitare i giardini imperiali, l’unica
parte di Trantor che è rimasta scoperta, sulla guida c’è scritto che ne vale la
pena, e poi con il mio pass ho diritto a entrare gratis. Prenderò un aerotaxi è
sconsigliato camminare da soli per le strade, la criminalità è aumentata ed io
non sono più un bravo torcitore come quando ero giovane.
I giardini
imperiali sono davvero immensi, se non fosse per il leggero vento, non mi
accorgerei nemmeno di essere all’esterno, è comunque una bella giornata, nel
cielo ci sono alcune nuvole, quelle vere, e il colore della volta celeste e di
un azzurro splendente, anche se quell’astronave nera spezza sgradevolmente il
paesaggio. Un momento, si direbbe che sta per atterrare proprio qui.
L’astronave
atterrò a poche decine di metri da me, si aprì un portellone, dove ne uscì una
figura di alta statura con un vestito dorato dal colletto assurdo, teneva un
taccuino nero in mano, si collocò davanti a me e mi fissò diritto negli occhi.
- Lei è il signor
Frankler, Antonis Frankler? –
- Dipende da chi
mi cerca. –
- Mi risparmi
inutili e sciocche spiegazioni, lei non ha che una vita breve in confronto alla
mia, ma nonostante ciò non ho tempo da perdere, è lei Antonis Frankler? –
- Mi sembra che
stia iniziando col piede sbagliato con me, se vuole davvero questo tipo di
informazioni non le pare? –
- Per la
Galassia, lei non fa altro che facilitarmi il compito che devo assolvere, ma
non prima di essere sicuro di avere di fronte a me Antonis Frankler. –
- Di che si
tratta? Magari sono io la persona che cerca. –
- Mi chiamo
Wowbagger l’Eterno Prolungato, ed ho un messaggio per Antonis Frankler in
persona, se questo la farà sentire più importante. –
- Così va meglio,
decisamente meglio, ebbene si sono io il signor Antonis Frankler, che messaggio importante avete da consegnarmi
signor Wowbagger? –
- Sei una testa
di cazzo, un coglione galattico. –
Wowbagger salì a
bordo scomparendo dietro il portellone, l’astronave partì con un sibilo
decollando leggera, librandosi nel cielo per scomparire due secondi dopo.
FIN.
Questo inutile racconto è liberamente tratto e ispirato dalle saghe spaziali di Isaac Asimov e dalla trilogia in cinque libri di Douglas Adams "Guida galattica per autostoppisti", inoltre il mio è un umile omaggio a questi due grandi scrittori, spero sia sufficiente per non denunciarmi.
Se non passa qualche fanatico integralista fan di uno dei due, allora per questa volta te la scampi! :)
RispondiEliminaWowbagger è il mio nuovo supereroe preferito.
In effetti è quello che temo, pensa se avessi messo nella mischia pure Philip K. Dick, sarei già spacciato.
RispondiEliminaNon leggo molta fantascienza, purtroppo, ma quest'alieno lo conosco per una citazione. Rido delle sue trovate, ma non vorrei incontrarlo.
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